Durum
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una notte da incubo
Post #1
una notte da incubo
Da ragazzo non avevo la passione per la barca ; mio padre aveva una barca , una vecchia scialuppa che suo padre aveva recuperato in mare , non si è mai capito quando e come , che usavamo per pescare . Una barca , grande , pesantissima da muovere a remi , forse per questo non l'ho mai amata . Quando negli anni ottanta ( 1982) sono rimasto solo e la località dove vivevo - e ancora vivo - era in pieno sviluppo turistico , ritenendo di aver abbastanza sofferto la povertà , ho venduto la prima parte dei terreni verso il mare , quelli che mio nonno e mio padre hanno sempre coltivato o usato a pascolo , come ancora io facevo . Per fare la vendita sono dovuto andare a Genova , e lì , appena sbarcato dal traghetto che al tempo partiva da Cagliari , una meravigliosa barca a vela ha catturato la mia attenzione , oltre al cuore . Per poche ore sarei stato ancora povero , quelle poche ore le ho volute trascorrere ad ammirare quella barca . Desiderandola . Avrei voluto fare mille domande alle persone che erano a bordo , che stavano parlando tra loro e nessuno dei quali - dopo avermi squadrato da testa a piedi - aveva risposto al mio buongiorno . Con i miei pantaloni di velluto nero , fatti da un sarto che anni dopo un Presidente della Repubblica , sardo , avrebbero reso famoso e alla moda , con i miei scarponi , puliti ma consunti dal camminare tra le pietre , la camicia , anch'essa pulita , ma acquistata al mercatino militare di Cagliari , non dovevo aver fatto una chissà quale buona impressione ai ricchi , e maleducati , occupanti . Rimasi comunque alcune ore , ero abituato a stare sotto il sole pascolando le pecore , immobile a guardare quella barca , non tanto le persone a bordo che non mi interessavano più ed erano infastidite dalla mia presenza , come io della loro vociante conversazione nel più antipatico dei dialetti , era in verità solo un marcato accento , che avessi conosciuto , il milanese . La sera avrei , se tutto si concludeva bene per la vendita dei terreni , ripreso lo stesso traghetto dal quale ero sbarcato quel giorno , sarei dovuto ripassare davanti a quella meravigliosa barca , ai suoi legni lucidi come gli ottoni che la ornavano , e in cuor mio mi auguravo di trovare gli stessi occupanti a chiacchierare vocianti in coperta . Mi sarei fermato nuovamente , avrei aperta la borsa di tela che mi ero portato per mettere i soldi della vendita dei terreni , avrei tolto un pacchetto di biglietti - facendo bene attenzione che non fossero troppi ma anche facendo in modo che si potesse vedere quanti la borsa ne conteneva , e invitato uno degli occupanti la barca a prendere il denaro avrei detto che serviva a ripagare i miei sguardi alla barca qualora si fosse consumata . Cosa che realmente ho fatto quella sera ! Poiché nessuno della barca si degnò di ritirare il denaro , ho chiamato a voce alta un gruppetto di militari , che rideva e parlava seduto su alcune panchine , e consegnato loro il denaro li ho inviati ad andare a bere alla salute , mia e loro , ma non a quella della gente della barca . Avevo appena speso il mio primo milione da ricco . Salito sul traghetto , dal quale ero sceso ancora povero , ho chiesto - come giustamente mi aveva suggerito il notaio , anche lui sardo - del commissario di bordo per affidare , e far mettere in cassaforte , la mia borsa di tela , non piccola e piena , dopo , con in tasca una mazzetta di biglietti , ho chiesto dove fosse il ristorante . Molte altre volte , in seguito , ho preso quel traghetto . Sempre per Genova , sempre per andare al Salone Nautico . Fino a quando , terminati i corsi di vela a Caprera , non sono stato in grado di andare dalla Sardegna in Continente ( che per noi è l'Italia ) con la mia barca . Oltre che per andare a vedere le novità nautiche usavo viaggiare su quel traghetto anche per un motivo più banale : salivo a bordo , andavo nella mia cabina , mi travestivo e per il resto del viaggio diventavo non Matteo ma Giulia . Non dovevo più rendere conto a nessuno delle mie abitudini , ero solo . Gran parte dei viaggi si concludevano solo con la soddisfazione di essermi travestito e di aver avuto l'opportunità di muovervi a bordo senza il timore di dover spiegare , come poteva accadere a terra , alla " giustizia" ( i carabinieri generalmente ) il perché del mio vestire . Altre volte avevo l'occasione di conoscere ragazzi e uomini , ma anche donne o coppie , e concludere il viaggio nella mia o loro cabina . In una occasione , sabato 27/10/84 , in un incubo , durato per tutta la notte . Da quando a sedici anni avevo iniziato a travestirmi , in maniera grezza e sempre con indumenti trovati o sottratti , i miei progressi erano stati enormi . Sapevo truccarmi perfettamente , vestivo con abiti sempre della mia taglia , andavo , per fare gli acquisti in varie città , dove in negozi specializzati trovavo di tutto , scarpe , parrucche , intimo insomma ogni cosa per rendere credibile , attraente e piacevole il mio apparire femminile . Il sabato 27/10 arrivato ad Olbia , dopo sistemata la mia Audi 4 in una autorimessa vicino al porto , con me solo la borsa contenente abiti e intimo femminile , scarpe e trucchi , passeggiando lentamente sono andato verso la stazione marittima dove , in attesa di imbarcare , mi sono seduto al bar per fumare un mezzo sigaro e bere una birra . Come si fa solitamente , essendo soli e seduti in un locale , fumando e sorseggiando la birra - forse la terza - osservavo i passanti , le persone in fila alla biglietteria , gli altri clienti del bar , senza un particolare interesse verso questa o quella persona . Ero , va detto , in normali abiti maschili , niente di me , nella persona o nell'abbigliamento poteva tradire la mia bisessualità . Nemmeno guardavo i soli uomini , o non li guardavo in modo da dimostrare interesse per loro , ero seduto , fumando annoiato , in attesa di fare orario per l'imbarco . La cameriera del bar , che avevo chiamato per pagare il conto delle birre , stava preparando il resto da restituirmi , quando un ragazzo di colore , forse del Senegal , si è avvicinato per vendermi le solite cianfrusaglie ; accendini , calzetti e fazzoletti di carta , oltre ai classici braccialetti in perline , filo o pelle . Saldato il conto , e dovendo ancora finire la birra , mi sono trattenuto a guardare alcuni oggetti che il ragazzo vendeva , in particolare dei braccialetti in pelle intrecciata con inserite alcune pietre nere . Trattato sul prezzo , trattativa necessaria considerato il prezzo iniziale proposto dal venditore - non ricordo se fossero 10.000 lire - alla fine per poche migliaia di lire avevo preso alcuni dei braccialetti . Dal bar all'imbarco al traghetto la strada era breve , finta la birra e acquistati i braccialetti , ho salito la rampa di accesso al traghetto . Espletate le solite formalità d'imbarco ho ritirato la chiave della cabina che avevo prenotato . Conoscendo il traghetto in pochi minuti ero nella mia cabina , una cabina doppia prenotata in esclusiva , tutta a mia completa disposizione . L'oltre ora e mezza affinché il traghetto salpasse l'ho totalmente impiegata prima per una - scomodissima - doccia e il resto per truccarmi e vestirmi da donna . Finita la mia trasformazione da uomo a donna , controllati tutti i particolari nello specchio della cabina , sono uscito per andare in uno dei vari ponti del traghetto . Indossavo una nuova parrucca , castano chiaro con delle mèche biondo , una gonna cortissima in tessuto elasticizzato di color nero indossata sopra un completino tanga-reggiseno in pizzo bianco , le gambe depilate e abbronzate , non avevo dovuto coprirle con calze di nylon , anche depilato era il resto del mio corpo . Il reggiseno conteneva inserti in silicone , color carne , che avevo leggermente ricoperto con del fondotinta per mascherarne la lucentezza . Infine solo una camicetta di cotone , a maniche lunghe arrotolate fin sotto il gomito , color avorio e ai polsi i braccialetti acquistati alla stazione marittima dal ragazzo di colore . Ai piedi scarpe nere decolté con tacco da .....vertigini . Il viso , rasato , era ricoperto da una leggera terra indiana , gli occhi truccati con ombretto color avorio , come la camicetta , le ciglia trattate con mascara . Un filo di rossetto rosso , fermato con lucida labbra , completava la mia immagine femminile . Un giro sui ponti del traghetto , per trovare la giusta andatura sui tacchi vertiginosi , poi l'ingresso al bar di bordo . Le basse poltroncine del bar erano il luogo ideale dove la corta minigonna indossata avrebbe esposto agli sguardi famelici dei maschi le mie gambe nude . Gli addetti al bar , napoletani come tutto l'equipaggio , simpatici ma troppo convinti di sé , cosa che non facevano mai mi hanno servito il doppio campari liscio e con arancia al tavolino in un bicchiere di vetro . Essendo seduto davanti al bancone del bar non potevo che tenere le gambe aperte , per la gioia degli addetti ma anche dei passeggeri , maschili sopratutto , che in poco tempo affollavano il punto dove ero seduto con bella mostra delle mie mutandine bianche . L'interesse che suscitavo non era poco , merito molto della cortissima minigonna e di quanto consentiva di vedere - cosce e mutandine - un poco , forse , anche merito per il mio aspetto che non manifestava i 34 anni che avevo , ma molto di meno . Solo una donna , attaccata al marito come una ventosa , ha avuto a dire qualche parola , che non ho ben percepito , il cui senso era .....è una indecenza ....o qualcosa del genere mentre , muovendo il mio culo sulla poltroncina , liberavo il cavallo delle mutandine dai pochi centimetri di gonna che ancora lo nascondevano . Poveri maschi , sciocchi galletti non ruspanti , nessuno che avesse un dubbio sulla mia non femminilità . Distratto da tanto interesse suscitato , anzi dall'interesse che suscitavano le mie piccole mutandine bianche di pizzo trasparente non mi ero accorto che il ragazzo di colore che mi aveva venduto i braccialetti mi stava parlando . Anche lui era sul traghetto . Con meraviglia dei presenti il ragazzo senegalese si è seduto vicino a me e ha iniziato a dire che lui aveva venduto quei braccialetti a un signore poche ore prima . Come se io non lo sapessi ! La simpatia che il ragazzo mi ispirava , con i suoi modi gentili e il suo perenne sorriso , nel raccontarmi a chi aveva venduto i braccialetti che ora portavo mi hanno fatto balenare l'idea di invitarlo a cena e poi .....chissà . Non avevo mai avuto un ragazzo di colore . Io ho bevuto altro campari e il giovane senegalese ha preso una aranciata , abbiamo parlato dell'estate finita , del suo lavoro di ambulante nelle spiagge , fino al momento che , senza troppa gente attorno , ho chiesto al ragazzo se voleva accompagnarmi in cabina . Nel tragitto dal bar alla cabina anche se camminavo davanti ho capito che in un paio di occasioni il ragazzo si era fermato a salutare suoi conoscenti , forse connazionali , e dal poco francese che capivo sembravano tutti fargli gli auguri su tipo di ...bonne chance . Raggiunta la cabina ho fatto entrare il ragazzo e confortato dalla sua buona conoscenza dell'italiano gli ho spiegato che io e il signore dei braccialetti eravamo la stessa persona ; nel dire tanto , con un lieve movimento , mi sono tolto la parrucca e ho atteso la sua reazione . Dopo alcune parole , che non mi sarei mai aspettato , dette dal ragazzo nero in sardo , parole di meraviglia e sorpresa ma niente di ostile la conclusione è stata una risata accompagnata dal ripetuto termine ......ma sembri una figa , veramente una figa . Appurato che fino al momento niente di incontrario ostacolava la nostra conoscenza ho invitato il ragazzo a venire a cena con me . Nella cabina il giovane senegalese mi ha chiesto se poteva fare una doccia prima di andare a cena . Evidentemente non aveva una cabina perché portava con sé la sua borsa , ritenevo fosse ancora presto per invitarlo anche a dormire ma per la doccia ho subito acconsentito . Seduto nel letto basso della cabina ho visto che il senegalese prendeva dalla borsa dei boxer e una maglietta , indumenti ben piegati , nel contempo si stava togliendo gli abiti , che riponeva in modo accurato sul tavolino interno , e con mia sorpresa anche i boxer che indossava . Un corpo statutario , nudo , nero e lucido si è stagliato davanti a me e un cazzo grande ma non enorme abbelliva il tutto . Il basso letto sul quale ero seduto forse quella notte stessa mi avrebbe accolto insieme al ragazzo di colore che ora ammiravo nella sua nudità virile . Io mi chiamo Sidy ha detto il senegalese interrompendo il nostro silenzio , io Matteo , ho risposto . Sidy nel piccolo bagno della cabina stava finendo di fare la doccia , io ero appoggiato allo stipite della porta , aperta , con un grande asciugamano in mano , pronto a passarlo al ragazzo . Il corpo di Sidy , bagnato , appariva ancora più scuro e lucido , il suo pene , di discrete dimensioni , non era circonciso . Osservavo il ragazzo e non riuscivo a dargli una età , il fisico era maturo non da adolescente . Finita la doccia Sidy è venuto incontro a me , che tenevo il grande asciugamano aperto , restando immobile ha atteso che fossi io ad asciugarlo . Anche se le mie mani erano separate dal tessuto del telo al corpo di Sidy con una grande emozione e un intenso piacere ho passato il telo da bagno sul ragazzo . La mia corta minigonna elasticizzata per i miei continui movimenti era salita ben oltre le cosce . Le gambe e le natiche nude a contatto con il corpo di Sidy mi trasmettevano scariche di piacere che rischiava di sconfinare nell'orgasmo ogni volta che le mani di Sidy le accarezzavano soffermandosi ,sempre più spesso , tra le natiche . Il bianco , piccolo , tanga di pizzo non copriva le mie natiche abbronzate , il mio sedere rotondo e ben sollevato , che tutti ritenevano eccitante e tantissimo femminile , stava per essere rimosso dalle mani di Sidy che non dimostrava alcun imbarazzo a trovarsi nudo con me . Desideravo quel ragazzo nero . Per fermare le mani del ragazzo nero , strusciando il petto sul torace di Sidy ho fatto scorrere il mio corpo verso il basso , piegando e allargando contemporaneamente le gambe , allontanando le mie natiche dalle sue mani e avvicinando le mie labbra e la bocca al ventre di Sidy . Il primo contatto con il cazzo di Sidy è stato con la punta della lingua . Le mie mani stringevano le natiche di Sidy attirando il suo ventre verso di me . Il nero pene non eccitato , pendeva sullo scroto duro gonfio e non floscio , quasi rotondo . Con le labbra avvolte sul cazzo nero ho fatto scorrere la pelle che ricopriva la cappella introducendo nel contempo il discreto cazzo in bocca . Non toccavo con le mani , volutamente , il cazzo nero per non sottrarre alla mia bocca il piacere di assaporarlo e conoscerlo per prima . Il cazzo di Sidy reagiva al calore della mia bocca , al roteare della mia lingua sulla cappella che succhiavo con golosità , reagiva allo scorrere delle mie labbra che ne percorrevano tutta la lunghezza facendomi sentire la sua crescente durezza ed erezione che ne variava notevolmente le dimensioni . Sidy immobile , con il ventre arcuato verso la mia bocca , stringeva la mia testa tra le sue mani trattenendola stretta sul cazzo anche quando questo , in fondo alla mia gola , mi provocava conati di vomito e mi impediva di respirare . A terra in ginocchio , con le natiche appoggiate ai talloni , la testa immobile stretta nelle mani di Sidy subivo le costanti spinte del cazzo , durissimo , nel fondo della mia gola , in una condizione di quasi apnea con naso e bocca schiacciati dal ventre del ragazzo nero . In debito di aria quasi rantolavo e il rantolo si è tramutato in gemito quando la mia gola , più che la bocca , è stata colpita e inondata dai violenti schizzi della sborrata di Sidy . Con le vene delle tempie martellanti , il volto palpitante , forse paonazzo , per la quasi totale assenza di respiro , impossibilitato a espellere o inghiottire la copiosa sborrata ho scosso violentemente la testa alla ricerca di una boccata d'aria . Il cazzo di Sidy per il mio gesto violento è scivolato , ancora eretto , fuori dalla bocca colpendo le mie guance e ricoprendole con il mix di saliva e sborra che lo ricopriva . Un rigurgito mi ha fatto salire dalla gola in bocca la copiosa sborrata di Sidy , d'istinto ho serrato le labbra e le guance si sono gonfiate e la bocca riempita di sperma , straordinariamente denso . Ho avuto solo un breve tempo di apprezzare la notevole quantità di sperma , la straordinaria densità e intenso sapore . Per la prolungata assenza di respiro ho dovuto inghiottire tutto , ci sono voluti diversi sorsi , e aprire la bocca per respirare a pieni polmoni . Il grido di ...puttana ...accompagnato da un violento schiaffo è stata la risposta di Sidy per aver io liberato la mia bocca dal suo cazzo , che subito , ancora eretto e gocciolante di sperma e saliva ha nuovamente introdotto , con rabbia e forza , nella mia bocca ancora spalancata sia per la necessaria ricerca di aria sia per lo stupore della , per me , inspiegabile violenta reazione . Ordinandomi di succhiare ancora il suo cazzo , Sidy ora seriamente e inspiegabilmente minaccioso con me , nonostante la mia manifestata disponibilità a fare sesso con lui , ripetendomi che ero una puttana mi ha promesso , in modo molto sarcastico , che avrei quella notte , saziata la mia fame di cazzi neri . Per la prima volta venivo picchiato da un uomo con il quale facevo sesso , altri mi hanno chiamato puttana o troia o pompinara o rottoinculo ma sempre nel contesto di un entusiasmante rapporto sessuale e per la reciproca ulteriore eccitazione , mai con il tono violento e offensivo usato da Sidy , e a molti partner ho fatto sculacciare il mio sedere , anche con forza , ma sempre per eccitanti , sia pure estremi , giochi erotici . Non comprendendo la reazione di Sidy ho deciso di mettere fine all'incontro . Ho allontano Sidy da me , il suo cazzo duro dalla mia bocca e mi sono rimesso in piedi . Con decisione ho detto che non intendevo fare altro sesso e tantomeno continuare l'incontro . Ho invitato il ragazzo nero a vestirsi e uscire dalla cabina . Ero deluso , molto . Sidy mi ha seguito nel bagno dove ero entrato per lavare il viso e rifarmi il trucco prima di andare a cena , ovviamente da solo , e dimenticare il pessimo incontro . Ancora nudo ed eccitato Sidy mi ha abbracciato alle spalle , lo vedevo nel piccolo specchio , sorridente ora come quando l'ho conosciuto . Baciando il mio collo e comprimendo il suo cazzo nero sulle mie natiche Sidy con voce suadente , quasi dolce , mi ha chiesto di poter rimane perché voleva farmi sentire nel culo tutta la sua passione . Ero deluso , amareggiato , per alcune volte ho detto di no . Sidy continuava a stringermi a lui , mi baciava il collo e leccava sensualmente le orecchie , accarezzava il mio ventre con una mano e il petto con l'altra , il suo cazzo nero a contatto con le mie natica pulsava e il ragazzo cercava con lenti movimenti di introdurlo tra esse senza l'aiuto delle mani . Il duro cazzo nero , ancora appiccicoso per la saliva e lo sperma che lo aveva ricoperto nella mia bocca , non ha impiegato molto a sfiorare il mio buco anale con la turgida cappella . Temendo di eccitarmi e cedere alle lusinghe di Sidy ho mosso il culo e fatto uscire il suo cazzo dalle mie natiche . Volevo uscire quanto prima dalla cabina , per allontanare il ragazzo da me , per fare presto non ho lavato il sedere , ora imbrattato di saliva e sperma , ho preso il telo usato per asciugare Sidy e mi sono pulito velocemente . Ho sistemato le mutandine ,ho completato il trucco , sistemato gli abiti e rimessa la parrucca ho aperto la cabina e seguito dal ragazzo senegalese sono uscito . Volevo bere qualcosa di forte prima di cena e sono andato al bar . I camerieri vedendomi arrivare nuovamente si sono precipitati per servirmi , al loro invito a sedermi nella poltroncina ho risposto con un malizioso sorriso e con il gesto di solevate la mini accarezzando la gamba . Uno dei baristi in napoletano verace mi ha detto .....( scusate la non corretta trascrizione ) ...tu guagliona me fai cascà o core in te li calzetti .....suscitando una generale fragorosa risata . Sidy mi aveva seguito , io cercavo di non considerarlo , lui , come nel bagno della cabina , si è appoggiato alla mia schiena , il cazzo ancora duro sotto i pantaloni , ho solo detto ....ti prego c'è gente .....e subito si è spostato . Quando uno dei baristi mi ha fatto una domanda sulla mia voce maschile , guardando il suo collega in maniera interrogativa , ho approfittato per dire ... ..a guagliona e nu guaglione .....e tra il loro stupore ho preso cammino verso il ristorante . Sidy sempre appresso a me . Prima di entrare ho pregato Sidy di non creare problemi , non volevo noie , poteva cenare con me ma poi ognuno per la sua strada . La cena con Sidy è iniziata, proseguita e finita senza particolari emozioni , solo un suo gesto di gentilezza quando sottovoce mi ha detto ......non posso chiamarti Matteo così vestita da figa .......io allora , anche sottovoce , ho detto chiamami Giulia . Usciti dal ristorante , dove si mangiava sempre più mediocremente , ho voluto fumare una sigaretta - avrei desiderato il sigaro ma vestita da donna non era il caso - e trovato un posto al riparo del vento nel ponte del traghetto mi sono appartato con Sidy . Appoggiato alla ringhiera del traghetto sentivo le mani di Sidy accarezzare il mio sedere , da sotto la minigonna e a nulla valevano le mie , deboli , proteste. Sidy si era già scusato a cena per lo schiaffo , pensava ha detto , che mi piaceva essere trattata da puttana . Ora sorridente e affettuoso il ragazzo nero mi toccava in tutto il corpo , mi baciava continuamente il collo e il suo cazzo si faceva sentire turgido sulle mie natiche e nel mio ventre quando , dopo avermi girato verso il suo viso , Sidy ha baciato con sensuale passione la mia bocca continuando ad accarezzarmi gambe e sedere . Sempre piu eccitato , e desideroso di fare sesso , mi sono fatto convincere a ritornare insieme nella mia cabina . Mentre , dopo fumata un'altra sigaretta , andavamo abbracciati verso la cabina Sidy ha detto che andava al bar a prendere da bere per la notte e io ho perseguito da solo . In cabina ho sistemato le cose di Sidy sul letto in alto e liberato il tavolino per le bevande che avrebbe portato il ragazzo , mi sono tolto la minigonna e la camicetta rimanendo in mutandine e reggiseno e nel piccolo bagno mi sono lavato i denti . Nella bocca la densa schiuma del dentifricio mi ha ricordato la notevole sborrata di Sidy , peccato non averla potuta assaporare di più . Mi piace trattenere a lungo lo sperma in bocca , spalmarlo nel palato con la lingua , captarne il forte sapore e percepire l'intenso odore , che dalla bocca aperta mi arriva al naso . Solo una volta saziati i miei sensi allora mi piace inghiottire , lentamente , la sborrata . E di sborrate quella notte , purtroppo perché non cercate , non volute , subite con la violenza , ne avrei dovute inghiottire tante . Inghiottire , riceve in faccia , sentire schizzare nel culo , ricoprire il mio corpo e la mia biancheria . Ancora non lo sapevo ma nelle successive ore il dolce , simpatico , sensuale ragazzo di colore , Sidy , si trasformerà in un aguzzino violento , che mi userà per soddisfare tutte le sue voglie e anche quelle dei suoi amici . Stava per iniziare una notte da incubo . FINE PRIMA PARTE |
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