Compagno di giochi

Compagno di giochiAndavo spesso a casa sua, era grande e ben arredata. I suoi genitori lavoravano e noi avevamo tutto quello spazio per giocare e divertirci. Quel pomeriggio decidemmo di assaggiare un liquore di suo padre, eravamo giovanissimi e molto inesperti in fatto di alcolici. Aperta la bottiglia, iniziò lui per primo a bere e la sua faccia dopo il primo lungo sorso, era tutta un programma. 'Amarissimo!', esclamò, passandomi la bottiglia. L'odore era veramente orrendo, ma non potevo astenermi da provare quella bevanda proibita. Era veramente amarissima, 'che schifo!' esclamai. 'Ora tocca a me, se mio padre ed i suoi amici la bevono,non può essere così cattiva. Forse bisogna berne un po'di più'. Di lì a poco, fra sorsi e risate, la testa ci girava al punto che gli rovesciai la bottiglia addosso, bagnando i suoi vestiti. Mi strappò di mano la bottiglia e mi inseguì per bagnare anche me. Corsi in bagno e fui in trappola. Ne seguì una battaglia a suon di spruzzi di liquore. Alla fine la bottiglia era vuota e noi a ridere zuppi e ubriachi. Ci buttammo istivamente nella grossa doccia, ci spogliammo di quegli abiti ormai fradici e continuammo a ridere cominciando a lavarci. Iniziai a lanciargli addosso lo shampoo, lui rispose col bagnoschiuma, poi la doccia in faccia ed infine lui iniziò ad urinarmi addosso. Avevo bevuto talmente tanto che non mi feci pregare e risposi al fuoco anche io. Fra spinte e tentativi di difendermi, persi l'equilibrio e scivolai. Lui si gettò su di me, era in vantaggio in quella battaglia che si era accesa fra di noi. Si inginocchiò sopra di me, bloccando le mie braccia con le sue gambe, esitò un attimo, poi iniziando a ridere, prese in mano il suo pene ed iniziò a tamburellarlo sul mio viso. 'Ma cosa fai?' chiesi, mentre cercavo di tenere la bocca chiusa, perchè i colpi del suo membro mi arrivavano quasi sempre sulle labbra. Lui rideva, continuava a colpirmi ed io avvertivo che gli impatti sul mio viso erano sempre più forti. Era eccitato, il suo pene si era gonfiato e sembrava che gli piacesse quello che mi stava facendo. 'Baciamelo' disse, 'altrimenti non ti lascio andare'. Abbozzai un bacio con le labbra serrando gli occhi, mentre sentivo il suo membra strofinarsi sulla mia bocca e lui ridere soddisfatto. 'Apri la bocca dai, che bacio è altrimenti?' esclamò! 'Forza, altrimenti resteremo qui tutto il pomeriggio'. Tirai fuori la lingua, perchè non volevo che me lo infilasse in bocca, ma lui spinse proprio in quel momento. Fu così che il suo pene si insinuò fra le mie labbra. 'Succhialo' mi disse ridendo, 'non puoi opporti, sono io che comando'. Mi veniva da ridere, ero troppo ubriaco per rendermi conto che stavamo facendo qualcosa di nuovo, qualcosa di proibito, molto più che bere i liquori di suo padre. Sapevo solo che mi piaceva in fondo quel suo modo di costringermi, in quella situazione surreale nella quale non ricordavo nemmeno come ci fossimo finiti. Iniziai a succhiare un po' per gioco, un po' per costrizione, vedevo il mio amico stupirsi, poi alzare gli occhi al cielo esclamando 'continua per favore'. Mi infilava e sfilava il membro dalla bocca ed ansimava ripetendo 'bellissimo, bellissimo!'. Cercavo di succhiare meglio che potevo quell'asta che avevo in bocca, mi piaceva vedere che gli piaceva e volevo continuare. All'improvviso me lo sfilò via e disse 'devi provare anche tu questa cosa, è una figata!' e mentre parlava si era alzato e mi aveva aiutato a tirarmi su. 'Davvero ti è piaciuto?' chiesi, 'aspetta' disse inginocchiandosi davanti a me. Osservò per qualche secondo il mio pene, poi lo avvolse con la sua bocca ed iniziò a succhiarlo piano. Fu inizialmente strano, quel calore sulla mia pelle, quel rumore che la sua lingua provocava strisciando sull'asta, la stessa sensazione che provavo quando mi masturbavo, ma decisamente più potente. Quella voglia era più intensa, più incontenibile, avevo la consapevolezza che in quella bocca, il mio pene si stava gonfiando, eccitando e voleva esplodere di piacere. Istintivamente gli presi la testa fra le mani e la spinsi verso di me, perchè succhiasse tutto il mio membro, senza tralasciare nulla. Poi iniziai a pilotarla seguendo le mie sensazioni, su e giù, su e giù. Avevo chiuso gli occhi ero concentrato e stavo godendo, era fantastico!. Lui si fermò, prese un paio di accappatoi appesi e mi disse di asciugarmi in fretta, correndo via dal bagno avvolto nel suo. Lo trovai nella camera dei sui genitori, sul grande letto matrimoniale, sdraiato sopra all'accappatoio che aveva asciugato la sua pelle, le gambe allargate ed il pene in mano, intento a masturbarsi lentamente per mantenerlo duro e mi chiese di avvicinarmi. Il mio accappatoio scivolò a terra, sorridevo e mi girava la testa, ma in mente avevo solo l'idea di prendere ancora quel membro in bocca e succhiarlo, guardando il volto del mio amico, per godermi le sue espressioni, ascoltare le sue parole mentre esprimeva il suo piacere. Saltai sul letto, fra le sue cosce spalancate, osservai quel pene che lui aveva lasciato in custodia a me. Guardai quel ciuffetto di peli biondi sul basso ventre, quei testicoli morbidi e gonfi che accarezzavo con la mano, mentre l'altra già masturbava l'asta dritta e dura di eccitazione. Lui aveva gli occhi chiusi, completamente abbandonato alle mie cure si godeva il momento. ed io ero deciso a fare lo stesso. Inizia a masturbarlo più velocemente, guardando il suo ventre rientrare con spasmi sempre più frequenti, stringevo la base dei testicoli, mi piaceva farlo coi miei nelle mie intense sedute solitarie in bagno. Mi piaceva la sensazione di sentirle stringere dalla mia mano e notai che anche a lui questa cosa sembrava piacere. Aveva iniziato ad ansimare, ed io mi avvicinai con la bocca alla cappella, perchè lui ne sentisse il calore e pregustasse il momento in cui lo avrei fatto mio. Accarezzai con le labbra quella punta arrossata dal desiderio,senza smettere di masturbarlo. Feci entrare la cappella fra le mie labbra, le serrai ed iniziai a succhiare forte, sempre più forte. la sua schiena si inarcò e questo mi fece eccitare, spinsi tutta l'asta nella mia bocca ed inizia il mio pompino, mentre le mani allargavano le cosce che tentavano di stringersi intorno a me. Succhiavo con voracità e mi piaceva e piaceva anche a lui. Sentivo il suo membro pulsarmi nella bocca e lui agitarsi freneticamente. Tutto questo era stupendamente eccitante, avevo iniziato a masturbarmi, mentre con la bocca lavoravo senza sosta, famelico ed affamato di quel meraviglioso oggetto che mi trasmetteva un'eccitazione mai provata prima. Istintivamente e senza lasciare la preda che avevo nella bocca, mi girai sopra di lui, facendo in modo che il mio pene potesse essere succhiato contemporaneamente al suo. Avevamo scoperto il 69 e fu sublime! Lo sentivo nella sua bocca infuocata e provavo le sensazioni che io davo a lui. Era una cosa al tempo stesso strana e fantastica. Non riuscivo a smettere di succhiare, anche se a volte sussultavo ed aprivo la bocca sospirando ed ansimando a causa delle sensazioni che la sua di bocca mi provocava. Lui era insaziabile, succhiava forte e deciso e stringeva i miei testicoli, imitando quello che stavo facendo ai suoi. Non so per quanto tempo continuammo a spompinarci, so che fu stupendo. Improvvisamente lui si liberò la bocca dal mio pene e disse quasi allarmato 'sto venendo, non resisto più!'. Mi alzai subito e mi sedetti all'altezza del suo ombelico, in modo da vedere il suo orgasmo e continuare a masturbarmi. Il primo schizzo arrivò quasi subito e colpì la mia mano ed il mio pene, era bollente, denso e morbido. Di lì a poco altri getti che mi raggiunsero il ventre e nuovamente la mano che si affannava a masturbarmi. Era uno spettacolo emozionante, ero eccitatissimo e guardarlo godere, sentirlo ansimare fece raggiungere l'orgasmo anche a me. Avvicinai il mio membro al suo prima di venire, inondandolo col mio seme caldo. Strisciai il mio pene fra lo sperma e toccai la punta del suo. Giocai un bel po' con i nostri membri che pian piano si stavano sgonfiando. Ci alzammo e andammo a fare la doccia, insieme, ma senza guardarci negli occhi. L'imbarazzo era tangibile e pervadeva entrambi. Lui spezzò il silenzio dopo diversi minuti. 'Domani lo rifacciamo?' disse. Io abbozzai un sorriso ed esclamai 'scegli un liquore più buono però'.